Il Volume Unico della Mostra

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Storia del Circolo Filatelico Numismatico Finalese

Il Circolo Filatelico Finalese si costituì di fatto nel 1947 e proprio lo scorso anno ha festeggiato il suo 65º di Fondazione. Uno dei suoi fondatori, Chiarino Boragni, fu per circa trent’anni Presidente del Circolo (dal 1970 al 1999) e poi Presidente Onorario fino al marzo 2007. Lo vogliamo ricordare oltre che presidente anche come un grande maestro di filatelia per tutti noi, esperto collezionista, perito filatelico ed autore, inseme ad altri esperti, di libri di grande successo. Boragni era conosciuto non solo in Liguria, ma anche nell’ambito nazionale e internazionale per le sue prestigiose collezioni. Il CF Finalese ha avuto anni di grandi notorietà in particolare negli anni sessanta-settanta, organizzando prestigiose manifestazioni: la 1ª Mostra filatelica Nazionale nel maggio del 1970; la 3ª mostra filatelica Nazionale nel settembre 1972 e la 4ª Nazionale nel maggio 1976. Nel 1987 è stato uno dei circoli fondatori dell’Unione Filatelica Ligure e successivamente vincitore di tre edizioni del Trofeo Liguria e, nel 1999, del Trofeo Liguria “Gold”, prestigiose manifestazioni dell’U.F.L. Nell’ottobre del 1993, il CF Finalese ottenne una propria sede e ridiede vita all’attività che si era fermata da anni. Nel luglio del 1996 si ricomincia con una mostra Sociale e la Giornata dello Scambio. Successivamente nel luglio 1998 organizza il 3º Campionato Italiano di Filatelia “Cadetti”, selezione Liguria patrocinato dalla Federazione. Nel 1999 il Circolo redige un nuovo statuto modificando la denominazione da “Circolo Filatelico Finalese” in Circolo Filatelico Numismatico Finalese «C. Boragni»”. Dal 2004 organizza a Bardineto ogni anno, nell’ambito della “Festa Nazionale del Fungo d’Oro” la mostra “Collezionando” aperta non solo ai filatelici ma anche ai numismatici ed agli amanti di ogni genere di collezionismo; proprio quest’anno siamo giunti alla 10ª edizione.Attento alle iniziative che si svolgono nel territorio finalese e pronto a collaborare con le associazioni che lo richiedono, come nel dicembre 2007, mostra in favore dell’80º di Fondazione del Comune di Finale Ligure, nel 2011 per il 90º di fondazione del Gruppo Alpini di Finale Ligure con una bella mostra ai Bagni Boncardo di Finalpia e Annullo Speciale con cartolina ricordo e sempre nel 2011 Mostra in Sala Gallesio per il 150º dell’Unità d’Italia. Nel 2012 per il 90º di Fondazione della P.A. Croce Verde di Finalborgo sempre mostra, anche questa volta cartoline e Annullo Speciale, nell’Auditorium di Finalborgo.

Luca Zunino

Saluto del Presidente della Federazione fra le Società Filateliche Italiane

Dopo il grande successo della precedente edizione (150 partecipanti), il “Campionato italiano di filatelia – serie cadetti” si ripropone come il principale evento espositivo rivolto alle società federate ed ai collezionisti esordienti o che comunque non hanno ancora raggiunto i massimi livelli di punteggio. La volontà della Federazione fra le Società Filateliche Italiane è quella di far svolgere i turni di semifinale, a rotazione, in tutte le regioni italiane, in modo da facilitare la partecipazione di tutti collezionisti, anche coloro che vivono più lontano dai centri maggiori. Siamo quindi molto lieti della disponibilità dimostrata dal Circolo Filatelico Numismatico “Chiarino Boragni” di Finale Ligure, il quale, molto attivo negli ultimi anni con la costante presenza dei suoi collezionisti sia a livello di Campionato cadetti che di esposizioni nazionali, ha voluto riportare in Liguria un evento collezionistico di questo tipo, ben 12 anni dopo l’ultima semifinale disputa nella regione. La Liguria – pur non essendo una grande regione come estensione e numero di abitanti – è terra assai ricca dal punto di vista filatelico. I circoli della regione, riuniti nell’attivissima Unione Filatelica Ligure, hanno tuttora una grande capacità organizzativa e di mobilitazione, come dimostrato dalle ben 38 collezioni (su un totale di 48 iscritte) proposte in questa semifinali dai sodalizi aderenti all’UFL, grazie anche all’abbinamento col “Trofeo Liguria”. La filatelia, pur arricchita dall’uso dei nuovi mezzi telematici, sempre più diffusi sia per le transazioni commerciali che per gli incontri tra i collezionisti, non può fare a meno delle mostre filateliche che sono le occasioni per colloqui personali, scambi di materiali ed idee, oltre a rappresentare il principale mezzo per far conoscere il nostro hobby tra i non addetti ai lavori. Nonostante le sfide che oggi pone la concreta organizzazione di queste manifestazioni, per le note ragioni che affliggono tante attività culturali (difficoltà a trovare sedi adeguate, costi in crescita e sponsorizzazioni sempre più ridotte), gli amici del circolo di Finale Ligure hanno voluto provarci, grazie anche allo stimolo ed al supporto del presidente dell’Unione Filatelia Ligure e delegato regionale, che hanno fortemente voluto questa iniziativa. Il grande successo di iscritti – ben 48 come si è detto – sono il primo segnale del meritato successo che senza dubbio coronerà, me lo auguro di cuore, questo importante evento filatelico.

Ing. Piero Macrelli

Presidente della Federazione fra le Società Filateliche Italiane

Saluto dall’UFL

Dall’11 al 13 ottobre p.v. presso l’Oratorio di Santa Caterina a Finale Ligure, grazie alla disponibilità del CNF Finalese e con il patrocinio della Federazione e dell’Unione Filatelica Ligure, verrà organizzata la Semifinale Campionato Cadetti 2013 per il Settentrione. Questa competizione negli ultimi anni registra un notevole incremento di nuovi collezionisti con la pressentazione di collezioni inedite alla ricerca di sempre migliori qualificazioni. Come Presidente dell’Unione Filatelica Ligure sto invitando tutti i Soci dei Sodalizi aderenti, affinché presentino una “squadra” (come previsto dal Regolamento Federale) o, al limite almeno “tre collezioni” per assegnare il tradizionale Trofeo Liguria 2013. Verranno iscritte anche le “collezioncine” realizzate dagli alunni delle Scuole Elementari liguri che hanno partecipato al Corso di formazione filatelice nell’ambito del “Progetto Filatelia nelle Scuole” Mi auguro che la Liguria sia presente e … combattiva. È doveroso da parte mia ringraziare la nostra Federazione per il patrocinio e la fattiva collaborazione organizzativa della mostra; il Comune di Finale Ligure per la concessione di spazi idonei; il CFN Finalese per l’organizzazione e l’allestimento “in loco” ed infine tutti colori che fattivamente hanno dato il loro contributo per la buona riuscita dell’evento. La ricompensa a tanto lavoro sarà determinata dalla presenza dei visitatori che per questo mi auguro numerosi. Un arrivederci e … grazie.

Il Presidente UFL

Guido Giovannone

cartolinaGUIDO

UFI – Italia con gli interi e per gli interi

In grande auge negli ultimi decenni dell’Ottocento e ancora nel primo terzo del secolo successivo, gli interi postali avevano conosciuto un lunga fase di trascuratezza e dimenticanza da parte del mondo della filatelia italiana e, indirettamente, da quello della posta. Ma ecco che dopo la fine del boom dei francobolli, esploso e terminato clamorosamente a metà degli anni ’60, l’interesse per questi valori postali, strettamente imparentati con gli adesivi, riprendeva vigore e quota per conseguire un grande coinvolgimento nei decenni successivi. Tanta parte nell’azione di tale ripresa va senz’altro attribuita ad una associazione di collezionisti estimatori, l’Unione Filatelisti Interofili, UFI – Italia, fondata per iniziativa di alcuni cultori e soprattutto di Luigi Pertile, che si costituiva nel 1970. Gli scopi dell’UFI sono i seguenti:

– diffondere la conoscenza e l’interesse per gli interi postali, promuovendo studi, pubblicazioni, mostre e altre iniziative culturali;

– creare e facilitare i contatti fra gli interessati a questo settore collezionistico, mantenendo anche rapporti con le corrispondenti associazioni estere;

– realizzare servizi sociali di informazione, consulenza, reperimento e scambio di materiale collezionistico e di studio;

– tutelare gli interessi degli appassionati contro frodi, falsificazioni e quanto altro possa risultare di danno o detrimento per l’interofilia.

Trattandosi di un’associazione a livello nazionale, aperta comunque a soci esteri, non esiste una sede fissa. Per statuto, essa è stabilita presso l’abitazione del Presidente in carica. Al momento attuale, e da alcuni anni, la sede è a Venezia, proprio la città in cui essa si costituì 43 anni or sono. L’UFI pubblica un proprio notiziario, l’Intero Postale, un periodico specialistico denso di illustrazioni che si dedica agli interi con notizie, articoli, segnalazioni e commenti. Ha edito anche alcune pubblicazioni monografiche, l’ultima delle quali, recentissima, cataloga gli interi postali italiani che hanno subìto una sovrastampa celebrativa privata da parte di circoli e associazioni filateliche. Per associarsi o, comunque, per chiedere notizie e poter ricevere un numero di saggio de l’Intero Postale, ci si può rivolgere alla Segreteria collegandosi a casoli@alice.it.

Il Presidente

Carlo Sopracordevole

Il Benvenuto del Circolo Filatelico Numismatico Finalese

È con particolare piacere ed un grande onore per il nostro Circolo Filatelico Numismatico Finalese, organizzare una delle quattro semifinali del “Campionato Italiano Cadetti 2013” patrocinate dalla Federazione fra le Società Filateliche Italiane ed il “Trofeo Liguria” Campionato per Circoli Filatelici Liguri aderenti all’Unione Filatelica Ligure patrocinatrice della manifestazione dove i partecipanti entreranno a concorso sia a titolo personale sia in rappresentanza del Circolo di appartenenza. Come Presidente del Circolo Filatelico Numismatico Finalese questa importante manifestazione mi offre una gradita occasione per porgere un cordiale saluto di benvenuto a nome mio e dei soci del CFN Finalese alle Autorità, agli espositori ed ai visitatori che ci onoreranno della loro presenza. Mi sia consentito per concludere di ringraziare l’Amministrazione Comunale di Finale Ligure per averci messo a disposizione il prestigioso “Complesso Monumentale di Santa Caterina” in Finalborgo, agli enti patrocinatori pubblici e privati, a tutti gli sponsor che ci permettono di continuare queste manifestazioni che consentono alle persone di socializzare, ai visitatori, ai collezionisti ed ai semplici appassionati di apprezzare questo immenso patrimonio culturale che è la Filatelia ed il collezionismo in genere. Per finire un grazie particolare al Fotografo Carlo Lovisolo che parteciperà con una bellissima mostra di fotografie sul tema “Finale Ligure”.

Il Presidente

Luca Zunino

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Benvenuto dall’Amministrazione Comunale

Do il benvenuto a tutti i partecipanti alla semifinale del XVII Campionato di Filatelia-Serie Cadetti, manifestazione di livello nazionale ospitata dalla nostra Città. Lo svolgimento di questo importante evento a Finale Ligure è motivo di vanto per tutta la comunità e rende merito all’attività di alto livello portata avanti dal Circolo Filatelico Numismatico Finalese. Nel ringraziare gli organizzatori, auguro a tutti i partecipanti un buon soggiorno a Finale Ligure.

Il Sindaco

Flaminio Richeri Vivaldi Paqua

cartolinacomune

Un po’ di storia di Finale

PREISTORIA

L’ultima glaciazione det pleistocene risparmiando i nostri territori vi favorì largamente la presenza umana ulteriormente agevolata dalla presenza di numerosissime caverne ed anfratti naturali particolarmente adatti all’insediamento di comunità stanziati sia di Neanderthal che di Homo Sapiens. I numerosi ritrovamenti, nelle caverne e grotte del territorio del Finalese, hanno consentito agli studiosi di datare i primi insediamenti umani già al Paleotitico. Tra i siti preistorici più importanti vi è l’eccezionate rinvenimento, all’interno detta cavità delle Arene Candide situata fronte mare sul versante orientale del promontorio di Caprazoppa, detta “Sepoltura del Giovane Principe”, considerata dagli studiosi una delle tombe paleotitiche più antiche ed importanti d’Europa. Recenti scavi nella caverna delle Arene Candide hanno portato alla scoperta di un primitivo cimitero con ben quindici individui. Risalenti al paleolitico superiore e medio sono invece databili i rinvenimenti presso la Grotta dette Fate (o Caverna dette Fate), una bella struttura a sviluppo sub-orizzontale, attualmente interdetta per i numerosi reperti ritrovati, sita nell’Arma, situate sull’altopiano della Manie. Attualmente tali reperti, ai quali vanno aggiunti i ritrovamenti di manufatti e utensili, sono ospitati presso il museo civico di Finalborgo all’interno del complesso conventuale di Santa Caterina.

LA DOMINAZIONE ROMANA E LE INVASIONI BARBARICHE

Il territorio del Finalese è altresì ricco di testimonianze architettoniche preromane, romane, paleocristiane e bizantine. Durante l’epoca romana il territorio di Finale Ligure, segnava il confine tra le tribù liguri degli Ingaurii e dei Sabazi stanziali nel ponente ligure già in epoca preistorica. Per Roma la Liguria e quindi anche i territori del Finale rappresentavano un impervio ma importante tratto di collegamento tra l’Italia, il sud della Gallia e la penisola Iberica nel periodo repubblicano esisteva l’antica e mitica via Aurelia, nei primi anni dell’impero Augusto fece realizzare la moderna via consolare denominata Julia Augusta che collegava Vado con Arles, nel Sud della Francia, “a Vada Arelatum usque” come appunto era indicata la via negli stradari di epoca imperiale. Di questa via consolare esistono ancora imponenti resti di strutture nella valle del Rio Ponci nell’entroterra di Calvisio. La regione di Perti, che comprendeva anche tutta l’odierna Finalborgo e dintorni, rappresentava già allora un importante snodo viario per i collegamenti tra la zona costiera dell’arco ligure e l’entroterra. La più antica testimonianza della presenza cristiana in Liguria (IV sec. d.C.), la famosa Tegola di Lucius, è stata appunto rinvenuta a Perti. Anche dopo le invasioni barbariche del V eVI secolo d.C., il finatese rimase sotto controllo bizantino fino alla conquista longobarda da parte di Rotari nel 641. La presenza bizantina è stata ampiamente documentata durante gli scavi archeologici a Varigotti (porto e Punta Crena) e nel castrum di Sant’Antonino.

MEDIOEVO – RINASCIMENTO

Il primo documento che fa riferimento al territorio finalese risate al 967 quando l’imperatore Ottone I, per contrastare le scorribande saracene nel Mar Ligure, infeudò con un diploma ad Aleramo e ad altri Marchesi, molte terre dal Monferrato fino al mare fra le quali viene citato anche il castello di Orco situato nell’entroterra finalese: ad Aleramo, sulla costa, toccò il tratto compreso tra Varazze e Diano. Il Finalese fu ereditato dal discendente di Aleramo il marchese Enrico il Valoroso figlio di Bonifacio del Vasto, che ne ottenne l’investitura da Federico Barbarossa nel 1162, insieme a molti altri territori, quale Marchese di Savona. La pressione politica della repubblica di Genova sui feudatari liguri fu particolarmente forte nel corso del ’200 sui Marchesi di Savona spingendo le comunità di Savona e Noli a reclamare la propria libertà e indipendenza. Sul finire del ’200 Enrico Il, il figlio di Enrico il Valoroso, vendette i suoi diritti feudali su Savona, Noli, Segno e rispettivi territori alle comunità locali e divise la Marca di Savona con il fratello Ottone lasciandogli tutto il savonese ed il relativo entroterra e tenendo per sè il Finalese e territori dell’oltregiogo fino ai confini con il Monferrato e le terre della pianura padana. Enrico II, intuita l’enorme importanza strategica e logistica del territorio finalese anche con i proventi di quelle vendite, fondò i borghi di Finalborgo e Millesimo dando vita a quello che diverrà il potente Marchesato del Finale: egli, pur continuando a chiamarsi marchese di Savona, assunse il nome di marchese del Carretto. La famiglia marchionale dei Del Carretto si scontrò spesso, soprattutto a causa dei fiorenti traffici commerciali con l’entroterra, con la Repubblica di Genova, proprietaria della quasi totalità dei porti della Liguria che pretendeva il completo controllo commerciale anche sul Finalese. A seguito di alterne vicende belliche Genova impose ai Del Carretto le convenzioni commerciali del 1290 e del 1340. Nel 1385 la repubblica divenne addirittura proprietaria di metà del marchesato ,in forza del lodo del doge Antoniotto Adorno. Più volte i Del Carretto respinsero le pretese genovesi spesso con l’appoggio dei duchi di Milano. Morto Filippo Maria Visconti nell’agosto 1447 la Repubblica Genova invase il Marchesato con un potente esercito e, nel febbraio 1449, distrusse il Borgo di Finale e Castel Gavone : tutti gli eventi di quella guerra furono accuratamente descritti dallo storico Gian Mario Filelfo, alla corte dei Del Carretto. Due anni dopo, Finale tornò ai carretteschi che riconquistarono il feudo con il determinante aiuto dei francesi, che tenevano Asti, finalmente liberi dall’impegno bellico contro gli inglesi della lunga guerra dei “cento anni”. Nel 1496 Alfonso I Del Carretto ottenne da Massimiliano I la totale investitura del Marchesato, confermata nel 1529 da Carlo V. Tra il 1507 e il 1514 Alfonso I fu estromesso dal governo del marchesato dal fratello Carlo Domenico, cardinale, amico sia del papa ligure Giulio II, che l’aveva voluto presso di sé a Roma come alto prelato, sia del re di Francia Luigi XIIquale oratore pontificio presso la corte francese. Fu quello il periodo di massima estensione del marchesato che, dopo la “vittoriosa” guerra contro Genova, aveva di nuovo esteso i suoi domini oltregiogo, in Val Bormida, fino a Saliceto e a Paroldo, nelle Alte Langhe: una stagione di ricchi commerci e d’intenso rinnovamento edilizio. Ma fu una stagione di breve durata: nel 1558, facendo leva sul malgoverno di Alfonso Il Del Carretto e sulla ribellione di alcuni finalesi, Genova invase di nuovo militarmente il marchesato. Seguirono alcuni decenni di turbolenza politica, fomentata anche dalla Spagna, che finalmente, nel 1602, riuscì ad impadronirsi del Marchesato finalese acquistandolo da Sforza Andrea Del Carretto, ultimo marchese di Finale, rimasto senza eredi diretti.

LA DOMINAZIONE SPAGNOLA

Il Finalese, comunque, rimase formalmente un feudo imperiale anche se feudatario ne era lo stesso Re di Spagna. Ed era un possedimento importante, in quanto rappresentava l’elemento più a Nord della catena dei presidiòs spagnoli che, a partire dalla regioni nord-africane dell’Atlante costituiva appunto una struttura articolata di controllo di tutto il Mediterraneo occidentale. Da Finale transitarono migliaia di soldati spagnoli che attraverso il ducato di Milano, la Valtellina, la Franca Contea ed altri territori amici della corona spagnola, avevano come meta finale il teatro della guerra dei Trent’anni che per larga parte del’600 fu combattuta nelle Fiandre. Specialmente nella seconda metà del secolo fiorirono i commerci e si ebbe un grande sviluppo, anche urbanistico della Marina: la dominazione spagnola portò ad una nuova rivalutazione del patrimonio culturale e religioso del marchesato, già avviato dal Del Carretto agli inizi del XVI secolo, vi fu altresì una generale ristrutturazione ed ammodernamento delle fortificazioni e dei castelli finalesi con particolari adattamenti per contrastare le armi da fuoco sempre più potenti.

DOMINAZIONE GENOVESE

La dominazione spagnola perdurò per oltre un secolo e fu solo nel 1707 che cessò ufficialmente dopo la crisi apertasi nel 1700 alla morte di Carlo II di Spagna. Ben presto le mire espansionistiche della Repubblica di Genova acquisirono anche l’ex marchesato filo spagnolo del Finale con l’acquisto, a caro prezzo, dei possedimenti nel 1713. Genova divenne quindi la nuova feudataria del Borgo, ed esercitò il proprio potere tramite un governatore ma, forse anche a causa dei trascorsi nei quali fu nemica, provvide rapidamente al ridimensionamento ed alla demolizione di varie strutture militari, anche se ormai tecnicamente superate, tra le quali devastante fu la distruzione di Castel Gavone nel 1715. La Serenissima faticò non poco a “domare” la comunità finalese, soprattutto nel l73O e 1734 quando vi fu lo scoppio di alcune rivolte paesane. Con la morte nel 1740 di Carlo VI d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero, il territorio finalese fu nuovamente interessato da numerosi eventi bellici e dagli onerosi transiti delle truppe (austriache, piemontesi, inglesi, francesi e spagnole): il culmine si ebbe nella guerra di successione austriaca nel 1747. Il dominio genovese sul Marchesato fu confermato col Trattato di Aquisgrana, nonostante le ambizioni dei Savoia, che si erano impadroniti del marchesato di Finale nel biennio precedente.

DA NAPOLEONE AD OGGI

L’antica grandezza del Marchesato era ormai persa per sempre, ne mantenne tuttavia il titolo anche se ininfluente in quanto Finale era ormai ridotta come una qualsiasi altra cittadina ligure della Repubblica. La pagina conclusiva dell’antico stato si ebbe con l’invasione nel 1795 da parte dell’esercito francese di Napoleone Bonaparte impegnato nella Campagna d’Italia. Decaduto il marchesato, soppressa la Repubblica genovese e costituita la Repubblica Ligure parte del Primo Impero francese dal 1805, anche Finale seguì le successive vicende storiche del territorio ligure. Divenne quindi parte integrante del Regno di Sardegna nel l8l5 e del Regno d’Italia nel1861. Nel 1927 vi fu la creazione del Comune di Finale Ligure, così come oggi lo conosciamo, dalla fusione dei tre preesistenti comuni: Finalborgo, Finale Marina e Finale Pia. Per la sua importanza storica dal 2007 Finale Ligure viene insignita, con Decreto del Presidente della Repubblica, del titolo di Città.

Testo a cura del Centro Storico del Finale

Le Origini e il Servizio Postale a Finale Ligure

All’inizio del seicento il Marchesato di Finale era un protettorato della Spagna e tale rimase sino al 1707, quando, a seguito della guerra di Successione spagnola, il territorio Finalese passò all’Austria, che lo vendette alla Repubblica di Genova. Nonostante l’indipendenza politica del Marchesato dalla Repubblica di Genova, la storia del servizio postale di Finale è legata alla Liguria di Ponente, dipendente dall’Eccellentissima Camera di Genova, attraverso il ramo dell’Impresa della Posta, denominata “Posta delle Riviere”, competente per i servizi interni allo stato. L’istituzione del servizio postale pubblico, attuato da un pedone che percorreva la via litoranea da Genova a Ventimiglia si fa ascendere al 1624, anche se l’atto costitutivo non è stato reperito. Solamente con i 23 capitoli dell’appalto delle Poste del 1648 viene ad essere definito il ruolo del “Pedone della Riviera di Ponente”, che era incaricato del trasporto della corrispondenza diretta agli uffici rivieraschi, compresi gli uffici delle enclavi piemontesi di Loano, Oneglia e Nizza. A Finale Marina era attivo un ufficio di posta delle lettere, le cui origini sono certamente antecedenti al XVII secolo, ma non documentate e le cui funzioni erano normate nel seicento dai già citati Capitoli dell’Impresa appaltatrice del servizio postale. Finale costituiva dunque una tappa obbligata del Pedone, la cui corsa da Genova e Ventimiglia e ritorno era retribuita dal Maestro Generale con 12 lire. Per contro, egli riscuoteva i seguenti porti per le lettere trasportate: per le distanze comprese tra Genova e Pietra Ligure = 2 soldi l’oncia e 1 soldo per una lettera semplice oltre Pietra Ligure = 3 soldi l’oncia. La frequenza delle corse era inizialmente settimanale, ma l’incremento del volume della corrispondenza consigliò l’Impresa appaltatrice di rendere bisettimanale il servizio, con il contemporaneo aumento tariffario, che passò a 5 soldi l’oncia e 1 soldo e 4 denari per le lettere semplici. Il transito del Pedone della Riviera era previsto nell’ufficio di posta di Finale il lunedì e mercoledì in direzione Ventimiglia e il giovedì e domenica verso Genova. Nonostante il regolare collegamento litoraneo, molta della corrispondenza scambiata nella Riviera di Ponente viaggiava al di fuori dei regolari servizi postali: viaggiatori occasionali e capitani di imbarcazioni offrivano un comodo mezzo di intermediazione a costi che i mittenti e/o destinatari patteggiavano di volta in volta, a seconda della distanza e della celerità del servizio. Le lettere trasportate dal servizio genovese non presentano generalmente nel sec. XVII segni di posta, per cui l’analisi storico postale risulta oggi possibile solo su base induttiva e pertanto non risultava certificato il trasporto pubblico della corrispondenza, con particolare riferimento all’attività svolta dall’ufficio di posta finalese nel seicento. La lettera illustrata in fig. 1 e datata 1647 mostra una interessante testimonianza esplicita dell’attivazione del servizio postale a Finale da parte del Pedone della Riviera di Ponente. La missiva, recante al verso il sigillo nobiliare del mittente, partì da Genova e venne indirizzata ai Sindaci del Marchesato di Finale, nel periodo di egida spagnola. Certamente essa fu affidata all’ufficio delle Poste delle Riviere nel sestiere della Maddalena e trasportata dal pedone sino a Finale, dove fu preteso l’importo di 1 soldo e 4 denari, come mostra il manoscritto: “Pedone soldi 1.4”, il cui importo risulta conforme al tariffario. Dall’analisi della corrispondenza visionata in arrivo o in partenza da Finale, questa risulta essere, ad oggi, la prima testimonianza di regolare tassazione del servizio pubblico, riportante, tra l’altro, l’esplicito riferimento al Pedone pubblico. Con il settecento il grafico di tassazione dell’ufficio di Finale divenne regolare, osservando tuttavia una discreta frequenza di invii attuati al di fuori dei servizi ufficiali, soprattutto durante i periodi di attività bellica. Ad esempio, tra il maggio 1745 e il febbraio 1749, il Marchesato fu coinvolto nella Guerra di Successione austriaca, prima con il passaggio di truppe galloispaniche, alleate a Genova e poi con l’invasione dell’esercito savoiardo, alleato all’Austria, nel settembre 1746. L’occupazione piemontese del Finalese comportò la sospensione dei servizi postali liguri ed il licenziamento del direttore dell’ufficio finalese, il sig. Felice Oddo, sino a quel momento retribuito con 4 lire genovesi a settimana per i fedeli servizi resi all’Impresa della Posta genovese. Il 16 settembre 1746 venne a cessare il servizio del Pedone della Riviera di Ponente ed ogni altro collegamento postale regolare gestito dalla Repubblica di Genova. L’interruzione dei servizi pubblici motivò pertanto il ricorso ad invii privati, mediante latori che per via di terra o per via di mare collegavano le varie località rivierasche. La lettera di fig. 2 risulta inoltrata da Finale a Savona in data 16 ottobre 1748, nell’ultima fase della guerra. Il mittente, recatosi alla “marina” e preso atto dell’assenza di imbarcazioni, decise di affidare la missiva ad un latore da lui retribuito, il quale raggiunse Savona per la strada litoranea. Sul risvolto posteriore della lettera venne vergato il manoscritto descrittivo del tipo di invio attuato: “Ho stimato spedire il presente espresso non essendovi occasione per mare, e resta da me pagato”. La guerra terminò con la Pace di Acquisgrana, ratificata il 18 ottobre 1748, in base alla quale la Repubblica di Genova rientrava in possesso del Ponente ligure. Il 4 dicembre 1748 i plenipotenziari dei governi si incontrarono a Nizza per accordarsi sulle modalità ed i tempi di sgombero dei territori occupati, a partire dal 13 febbraio 1749. Presumibilmente da questa data ripresero le regolari corse del Pedone della Riviera di Ponente ed anche i direttori delle poste liguri furono richiamati a riprendere le proprie mansioni, compreso pertanto il fedele direttore di Finale Marina, il sig. Felice Oddo.

Pietro Giribone

lettereGIRIBONE

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